Un terreno abbandonato, al contrario di ciò che si possa pensare, costituisce qualcosa di “non positivo” per la percezione comune: nella maggior parte dei casi identifica, infatti, una situazione di crisi, che può essere dovuta a diversi fattori, più o meno pertinenti alla capacità del proprietario di far “fruttare” una porzione di terra.
A dispetto della retorica, un terreno abbandonato che sembra brullo e poco interessante, agli occhi di qualcuno caparbio e che è in grado di cogliere le occasioni al volo può diventare però una vera “miniera d’oro” in tutti i sensi, a patto di dedicarvi del tempo e dell’attenzione adeguata.
Ma come è possibile guadagnare da un territorio che non è più utilizzato?
Prima di tutto è opportuno identificare il terreno in questione, e comprendere quale sia il contesto: bisogna attenzionare se si tratta di un terreno abbandonato da molto tempo e in genere questo indica che il precedente proprietario ha rinunciato alla possibilità di trarne un guadagno, quindi potrebbe anche non essere “associato” a nessun padrone.
Il proprietario potrebbe però essere ancora legalmente legato alla porzione di terra e prima di valutare l’acquisto, conviene comprendere la nostra volontà dato che qualsiasi territorio mette a disposizione delle opportunità uniche, che non sempre sono legate alla “qualità” del terreno ma anche in base ai fattori logistici.
Se ad esempio abbiamo intenzione di trasformarlo in bel un campo sportivo, allora è bene che sia opportunamente collegato a dovere con le strade locali e tutti i mezzi pubblici ma se invece la nostra intenzione è quella di produrre qualche forma di bene come allevamento o coltura, allora è meglio che si trovi “fuori città”.
Il terreno può essere comprato, percepito tramite una donazione o un testamento ma può anche essere “preso in affitto” attraverso l’usufrutto, ma anche attraverso l’usucapione: tutto ciò ci garantisce la possibilità di diventare proprietari di un terreno abbandonato, e quindi non più reclamato dal proprietario dopo un lasso di tempo minimo di 10 anni.
Un terreno opportunamente fatto “fruire” a distanza di molti anni, dietro una pianificazione accurata può permetterci di “viverci”, specie se abbiamo fatto i giusti investimenti in termini di cultura: in tal senso è allora fondamentale la figura dell’agronomo.