All’interno dei confini nazionali italiani vi sono innumerevoli francobolli da conoscere, scoprire e valutarne il valore monetario. Tanto per citarne alcuni tra i più rinomati abbiamo quelli prodotti dalla Posta Napoletana, dagli stati Parmensi, il famoso “Error of color” definito così semplicemente per via della sua produzione in un colore sbagliato rispetto al solito e che per tale ragione raggiunge prezzi che superano addirittura il valore di 1 milione e mezzo di €. Quest’oggi ci soffermiamo però su quello prodotto al tempo del Regno delle due Sicilie: il “Trinacria”.
Il Trinacria: storia e valore
La produzione dei francobolli emessi dal regno presente nel sud Italia avvenne nell’anno 1858, per un totale di due anni, per poi finire per essere stoppata fino alla costituzione dell’Unità d’Italia. Come già anticipato anteriormente, il francobollo in questione si chiama “Trinacria”, perfettamente riconoscibile a causa del suo caratteristico colore rosa, una forma quadrata con all’interno un cerchio; quest’ultimo risulta suddiviso in tre spicchi di ugual misura con all’interno una figura diversa per ognuno, troviamo pertanto: un cavallo rampante (simbolo ascrivibile alla città di Napoli), la trinacria (che ovviamente fa riferimento alla Sicilia) ed infine i tre gigli simbolo della famiglia reale borbonica. Lungo la sua circonferenza, in quella che potrebbe definirsi come una cornice, si trova la dicitura “Bollo della Posta Napoletana” e, nella parte inferiore e centrale, si incontra il suo valore nominale G 1/2 (mezza grana).
Altre caratteristiche di questo oggetto prezioso sono il fatto che, intanto, siccome veniva impiegato per tenere chiuso il giornale, spesso e volentieri doveva essere strappato in due per accedere alle notizie, inoltre, altro aspetto interessante è che venne sostituito in poco tempo e quindi dopo il suo breve utilizzo con lo stesso francobollo, mancante però del prezzo e del suo valore; il costo pertanto cambiò in mezzo tornese, che corrisponde ad un ottavo di grana, in più venne cambiato il colore in blu. Proprio la scomparsa del precedente in rosa fece sì che acquisisse un valore incredibile, difatti alcuni parlano addirittura di cifre che raggiungono i 350.000 €.