L’imposta sulla televisione, conosciuta colloquialmente come Canone Rai, è addirittura più antica della diffusione della tv stessa in quanto un forma di imposta generica sul possesso di un qualsiasi strumento atto a percepire i segnali di un’antenna.
Canone Rai 2023 come si pagherà? Ecco le novità del 2023
Solo con il secondo dopoguerra la tassa televisiva, con l’affermazione della TV in senso assoluto ha trovato enorme diffusione ma lo Stato Italiano ha sempre faticato molto per rendere l’imposta “accettabile” in senso effettivo da parte della popolazione.
Il Canone Rai ha cambiato forma più volte fino a raggiungere la forma attuale, che è quella del 2016, discussa e criticata ma comunque maggiormente efficace rispetto al tradizionale bollettino dal pagamento unico, che ha rappresentato la normalità per milioni di italiani nel corso dei decenni.
E’ stato il governo Renzi a rendere il Canone Rai maggiormente efficiente, accorpando l’importo annuo alla bolletta della luce, attraverso una rateizzazione. Nello specifico l’importo è di 90 euro, diviso in 10 rate da 9 euro l’una, dai mesi di gennaio fino ad ottobre.
Seppur poco apprezzata, questa formulazione ha contribuito ad aumentare il rateo di entrate nelle casse del servizio pubblico ed anche dello stato, che per ogni 90 euro “mantiene” circa 14 euro, formulazione che ha permesso una riduzione dell’evasione di questa tassa, che in precedenza era pagata prevalentemente da una ridottissima percentuale di italiani in modo continuativo, mentre con l’accorpamento di cui sopra la percentuale media degli italiani che volente o nolente paga il Canone Rai è salita a circa il 27 %.
Il Canone Rai avrebbe dovuto cambiare nuovamente formula in quanto secondo le direttive europee quest’attuale metodologia non sarebbe congrua, ma il governo Meloni ha deciso di mantenere la formula adottata poc’anzi, ossia quella legata alla bolletta della luce almeno per tutto il 2023, mantenendo anche le varie possibilità di esenzione per categorie specifiche.