Pagare il canone Rai, a quanto pare, è una delle pratiche più odiate da noi italiani. Sarà forse perchè alle sue origini si trattava di un abbonamento facoltativo che, piano piano, si trasformò in obbligatorio per tutti? Ad ogni modo, non è affatto nuovo che si senta che quest’imposta è spesso caratterizzata da un grande tasso di evasione; e possiamo dire che è una questione ormai di diversi anni, perchè se ci pensate bene, nel 2016 avvenne già un ribasso della quota annuale che da 110 scese a 90€. In seguito, visto che il pagamento con il bollettino era quello che più disincentivava l’italiano a pagare, questo fu abolito e si decise di includere la tassa nella fattura mensile della corrente elettrica; per cui, da quella modifica, per i primi 10 mesi dell’anno paghiamo il canone in bolletta avendo, inoltre, il privilegio di una rateizzazione facile da gestire.
A seguito di quella riforma, dunque, si decise che chiunque fosse il titolare nominale di una fornitura elettrica, avrebbe avuto una richiesta di pagamento del canone. Come di ogni regola ben fatta, però, esistono delle eccezioni, dal primo Luglio fino al 31 Gennaio, è possibile richiedere un’esenzione di pagamento. Non conosci quali sono le categorie di persone esentate? Dai un’occhiata alle prossime righe.
A chi non spetta il pagamento del canone Rai
In primo luogo, ci sono le persone che hanno 75 anni compiuti. In questo caso, è possibile fare una somma del reddito di entrambi i coniugi e, se questa non è superiore alla soglia di 8.000€ annuali, si ottiene l’esonero. La questione cambia, però, nel caso in cui nella stessa abitazione ci siano altri conviventi con un reddito a sé; in quel caso, l’onere del pagamento, spetta a loro. L’unica clausola a questa regola, riguarda badanti conviventi, infermieri o altro personale domestico che ha il domicilio nello stesso immobile; in quel caso, vi è comunque il diritto all’esenzione.
A seguire troviamo militari e protezione civile stranieri che non possiedono né la cittadinanza né la residenza in Italia, funzionari, impiegati consolari, manager di organizzazioni internazionali, e tutti coloro che non sono in possesso di una televisione in casa. Come per il primo punto, però, anche qui vi è una clausola: nel caso in cui la televisione non appartenga al capofamiglia ma ad un membro dello stesso nucleo familiare, l’esenzione decade e la tassa si paga ugualmente.