La farina 00 e 0 erano tra le più comuni, ma è bene ricordare che prima di arrivare ad ottenere farine bianche come queste, in tempi antichi, si utilizzava solo la farina integrale. Con il passare del tempo poi, grazie all’innovazione del prodotto, sono state introdotte altri tipi di farina come quella di tipo 1 e tipo 2, che possono essere definite una via di mezzo tra la bianca e l’integrale, sono comunemente e volgarmente chiamate, infatti, anche “semi-integrali”.
In questo articolo ci focalizzeremo in particolar modo sulla farina tipo 1 per andare quindi ad approfondire meglio le sue caratteristiche e i vantaggi che possiamo trarne dall’utilizzo. La farina, come sappiamo, è quel prodotto che si ricava dalla macinazione dei cereali o di altri prodotti e ne esistono molteplici tipi distinguibili per la granulometria e per i contenuti nutrizionali: amido, proteine, minerali e fibra alimentare.
Ma qual è sostanzialmente la differenza tra la farina 00 e 0 e la farina di tipo 1?
La farina di tipo 1 contiene maggiore quantità di crusca e germe che sono le parti più ricche di sostanze nutritive del chicco di grano, infatti essa è ricca di fibre e il germe del grano è ricco di vitamine, di sali minerali e di amminoacidi.
A livello visivo sono abbastanza facili da riconoscere proprio perché la farina tipo 1 si presenta più “scura”, o meglio, il prodotto è “puntinato” grazie alle foglioline di crusca presenti al suo interno. Diverso è anche il colore di una farina tipo 2 che si presenta, rispetto a una di tipo 1, che è più scura e tende verso il grigio-marroncino e più omogenea grazie alla micronizzazione della crusca.
Ma perché scegliere la farina tipo 1?
Stiamo parlando di una farina che ha caratteristiche nutrizionali importanti, ed è quindi preferibile, soprattutto nelle diete, andare a utilizzare delle farine più ricche di fibre in quanto aiutano a ridurre il livello di glucosio nel sangue e a mantenere una buona funzionalità dell’intestino.