Ecco cosa succede se mangi mandarini tutti i giorni: “pazzesco”

In questo articolo ci occuperemo dei mandarini e di chi ha l’abitudine di mangiarli tutti i giorni cercando di capire cosa accade. Chi mangia mandarini tutti i giorni si ritrova a combattere i crampi dato che essi sono un vero toccasana sia per la mente che per il corpo. Sarebbe comunque il caso di fare attenzione a quanti se ne mangiano, perché sono particolarmente zuccherini e quindi la quantità giusta è di soli 2 al giorno, meglio se mangiati a colazione.

Mangiare troppi mandarini può far male nel caso di chi si soffre di problemi allo stomaco come la gastrite e il reflusso gastroesofageo: con queste patologie gli agrumi irritano le pareti dello stomaco portando alla comparsa di sintomi quali acidità e bruciore. I mandarini sono ricchi di fruttosio e ciò li rende non ideali per chi soffre di diabete dato che il fruttosio può essere un elemento dannoso per chi ne è intollerante.

Il mandarino è ricco di vitamina C, ma contiene anche vitamine del gruppo B, A, P, acido folico e minerali tra cui magnesio, potassio, calcio e ferro. Esso contiene anche il bromo, una sostanza che favorisce il sonno e il rilassamento; la sua buccia è invece ricca di limonane, sostanza antiossidante e da essa si può ricavare l’olio essenziale di mandarino, utilizzato, ad esempio, contro la fastidiosa cellulite.

La frutta più consumata, quella ad elevato carico glicemico possiede un indice glicemico piuttosto rilevante. Chi ha il diabete non dovrebbe mangiare mandarini con frequenza poiché essi hanno un indice glicemico relativamente basso ed è uguale a 40 unità, il che permette ai diabetici di mangiarne fino a tre frutti al giorno.

Per tutti coloro che soffrono di stitichezza, il consumo di mandarino è molto utile in quanto essi contengono una notevole quantità di fibre benefiche a livello intestinale che mirano a facilitare la digestione essendo facilmente digestivo, è infatti particolarmente indicato in caso di dieta. Diversi studi hanno dimostrato che possiede anche proprietà antitumorali, specie per quanto riguarda il cancro al tratto digestivo e al fegato.