Nell’antica Roma, il capo delle giovani spose doveva essere decorato con delle corone di fiori di melograno come grande augurio per un felice e prosperoso matrimonio. Da sempre il melograno è il simbolo di abbondanza, di fecondità e salute, ed è un frutto ricco di proprietà: dai semi alla buccia, si tratta di un vero toccasana per la nostra salute ed un prezioso alleato per la nostra dieta.
Il melograno non supera infatti le 70 calorie per 100 grammi, è risulta quindi perfetto da inserire anche nelle diete ipocaloriche più restrittive. È particolarmente ricco di sali minerali come il potassio, il ferro, il calcio, ma anche di magnesio e di fosforo, che, insieme all’acqua e alla vitamina C e B, formano l’80% del frutto.
I sali minerali sono fondamentali per le funzioni biologiche dell’organismo invece le vitamine lo rafforzano, rinvigorendo tutto il sistema immunitario. Grazie alla presenza importante di antiossidanti e di flavonoidi, esso ostacola i processi ossidativi aiutando a mantenerci bene in salute contrastando i radicali liberi.
Questo frutto dal colore rosso vivo è in grado di proteggere lo stomaco trattandosi di un antibatterico naturale e contribuendo ad abbassare la pressione del sangue. La medicina cinese da parecchi secoli ormai ha incluso il melograno nella propria farmacia ed anche quella moderna ne è sempre più interessata dato che sembrerebbe perfino ridurre il rischio di contrarre il cancro alla prostata e al seno.
Gli studi più recenti, si sono inoltre, concentrati sulle sue capacità anche per quanto riguarda il trattamento stesso dei tumori e non soltanto nella loro prevenzione. Quindi, non si possono proprio ignorare i benefici che può apportare la buccia del melograno e per goderne a pieno non è affatto necessario mangiarla, come si fa con gli ad esempio con gli arilli che contiene, ma bisogna farla essiccare per poi utilizzarla in infusi di vario tipo.
Andando però al centro dell’articolo vediamo se i semi del melograno possono essere mangiati. Iniziamo dicendo che i semi non sono altro che la parte più dura degli arilli, quei chicchi rossi che formano il frutto stesso, e possiamo affermare che si possono mangiare senza alcuna controindicazione anche se, purtroppo, molte persone finiscono per perdersi tutte le proprietà solo perché non ne amano la consistenza, che è molto diversa da quella di una mela o di un qualsiasi altro frutto.