Busta paga, croce e delizia per milioni di italiani che sono lavorativamente parlando dei lavoratori dipendenti, o degli impiegati: la busta paga, definita anche cedolino paga, è un importantissimo documento messo a disposizione dello stato italiano utile sia per il lavoratore che per il datore di lavoro in quanto certifica la prestazione effettiva, ma non solo, in quanto tra le numerose voci spiccano anche altri dettagli, che da ambo le parti, è bene conoscere a sufficienza.
Controlla sempre questa voce in busta paga: ecco cosa significa
La busta paga infatti viene spesso consultata prevalentemente per il calcolo del salario, in quanto viene erogata a cadenza regolare, generalmente una volta al mese.
Ma come detto contiene altre informazioni, a partire da quelle che identificano le due parti, quindi dati anagrafici e legati all’azienda, che sono presenti nella parte alta, vicino al mese di emissione, come ad esempio posizione INAIL e INPS, numero di matricola aziendale, data di assunzione ed eventuale data di fine rapporto, tipo di CCNL e qualifica, ma anche ad esempio nella parte centrale tutto il calcolo dei giorni lavorati sia “normali” che straordinari oltre al calcolo delle ore e dei giorni di ferie, malattia, maternità e così via.
Però sono presenti anche altre voci come ad esempio l’E.D.R. ossia l’Elemento Distinto della Retribuzione, € 10,33 “fissi” per 13 mensilità che tutti i lavoratori devono trovare regolarmente sulla propria busta paga, indiffernentemente dall’inquadramento e dalla mansione (eccezion fatta per i dirigenti).
Attenzione, nella parte inferiore, al calcolo legato al TFR vale a dire il Trattamento di Fine Rapporto, un importo lordo annuo che viene calcolato in modo progressivo con il tempo trascorso in azienda e che è pari alla somma di tutte le mensilità lorde maturate diviso 13,5. Corrisponde al calcolo della liquidazione che viene erogata in maniera immediata in caso di cessazione di rapporto di lavoro.