Tema sempre “bollente” quello legato alle pensioni in Italia, in quanto l’asticella, ossia il limite tradizionale per averne diritto dal punto di vista anagrafico è sempre più alto, anche per fattori non direttamente imputabili al governo di turno, che in ogni caso ad ogni legislatura deve darsi molto da fare per garantire una quantomeno accettabile uscita dal mondo del lavoro. Ma quali sono i requisiti di pensione del 2023?
Pensioni 2023, ecco tutti i requisiti per richiederla: LISTA completa
In attesa di una nuova riforma pensionistica, l’esecutivo Meloni ha regolarizzato e “messo a punto” alcuni requisiti del precedente governo, confermando quasi in toto altre formulazioni.
Permane la necessità dei 67 anni di età e almeno 20 di contributi per la pensione di vecchiaia, mentre ha subito un cambiamento “l’erede” di Quota 100 e 102, ossia Quota 103, un compromesso che viene chiamato quota 103, forma che permette di uscire dal mondo del lavoro con 62 anni e 41 anni di contributi se i requisiti sono raggiunti entro il 31 dicembre 2023, con l’annesso sistema della “scala mobile” che permette di ottenere il primo assegno dopo la ricezione della domanda dopo 3 mesi.
Confermato Ape Sociale, una forma di strumento prepensionistico che permette di andare in pensione a partire dai 63 anni di età unitamente ad almeno 30 anni di contributi, 36 anni nelle attività “rischiose” (32 per gli operai edili). Questa forma di pensionamento può essere utilizzata anche per chi i disoccupati, i caregiver da almeno 6 mesi che assistono un parente stretto o il coniuge, ma anche per chi ha un’invalidità pari ad almeno il 74 %.
Confermata la formulazione solita per i lavoratori precoci pari a 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica se risulta svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età.
Opzione Donna ha subito qualche modifica, ora si chiama Regime Donna: sono necessari almeno 60 anni di età e almeno 35 di contributi se fanno parte delle categorie delle caregivers, invalide al 74 % (come minimo) oppure disoccupate.
E previsto uno sconto fino a 2 anni per le lavoratrici che hanno almeno 1 figlio nel requisito anagrafico.