Abbiamo spesso discusso sul sistema bancomat, ormai utilizzata ogni giorno per qualsiasi pagamento digitale. In questo nostro articolo ci soffermeremo su un fenomeno relativo ad alcuni sportelli ATM bancomat, specie i più affollati. Solitamente, infatti, se siamo a corto di contanti ci capita di andare a prelevare in pochi secondi in modo da avere prontamente il denaro tra le mani.
Ovviamente, gli sportelli ATM sono diventati sempre di più un oggetto di mira dei truffatori e dei ladri professionisti, che hanno escogitato molteplici strumenti per venire a conoscenza del pin di chi va a prelevare ed esistono delle tecniche di furto che sfruttano la tecnologia ma anche quelle più classiche.
Alcune tecniche di truffa consistono nell’appropriarsi del pin desiderato tramite delle microtelecamere o delle finte tastiere, in maniera del tutto silenziosa ed imprevedibile per il malcapitato. Altri invece prediligono la cosiddetta tecnica “shoulder surfing”, che vuol dire “surfare alle spalle” e che consiste nell’appropriarsi del pin tramite uno sguardo rapido.
Ma il caso più strano è proprio quella della banconota accanto al Bancomat: si tratta di una tecnica molto usata soprattutto con le persone anziane e consiste nel piazzare una banconota a terra ad hoc per adescare la vittima del furto, che in questa situazione necessita però dell’aiuto di un complice. Il complice agisce da strumento di distrazione con la domanda: “scusi ma è sua questa banconota?“ proprio nel momento in cui la vittima è intenta a riprendere la carta dopo il prelievo, e in questa fase si perdono diversi secondi.
Questo lasso di tempo così breve è sufficiente per i truffatori, che sostituiscono immediatamente la carta del malcapitato con una simile, compiendo in modo silenziosamente il loro reato sotto gli occhi di tutti. E’ per questo motivo che consigliamo di non farsi distrarre durante il prelievo, privilegiando gli sportelli meno affollati e gli orari non di punta.