Per mandarino, più nello specifico, si intende sia l’albero appartenente alla famiglia delle Rutaceae, sia il frutto che produce, un frutto considerato un vero e proprio agrume al pari di: cedro, pomelo, mandarancio, pompelmo, arancio e limone e, a differenza degli altri agrumi che sono invece considerati incroci botanici, esso è una specie “pura”.
Il mandarino è un frutto che cresce nei periodi invernali, cioè quando le temperature cominciano ad abbassarsi; il suo albero non tollera infatti un clima rigido. Esso è un frutto particolarmente ricco di acqua, di sali minerali, di zuccheri semplici e di vitamine e si presta molto bene alla dieta di uno sportivo e, tra le sue varie proprietà, costituisce un’ottima fonte di acido ascorbico.
L’apporto energetico di questi frutti è notevole ed è apportato quasi completamente da fruttosio, caratteristica che impone di consumare il mandarino in porzioni più piccole rispetto ad altri frutti. Il carico glicemico di buona entità ma anche l’apporto calorico non trascurabile fanno del mandarino un frutto da consumare con estrema moderazione, specie in caso di diabete mellito tipo 2 e di sovrappeso.
Il mandarino contiene davvero ottime quantità di fibra alimentare utili nella prevenzione e nella moderazione della stipsi. Per quel che concerne i sali minerali, invece, il mandarino è ricco di potassio e in merito alle vitamine spicca invece l’idrosolubile C, cioè l’acido ascorbico.
Questo fantastico frutto ha proprietà terapeutiche sotto ogni aspetto: la sua buccia, ad esempio, è ricca di proprietà antiossidanti, che sono capaci di contrastare i radicali liberi responsabili del danneggiamento delle cellule sane del corpo. Anche per questo viene utilizzata dall’industria cosmetica contenendo degli oli essenziali particolarmente utili per la cura e l’idratazione della pelle.