Per “dollaro” si fa universalmente menzione alla valuta statunitense di tipo monetario che da oramai tantissimo tempo risulta essere la più influente e percepita come più stabile ed incidente, in grado di trovare facilmente appetibilità in ogni angolo del mondo. Il valore del dollaro, così come quello di qualsiasi altra valuta risulta legato ad un meccanica unita al tasso di cambio che certifica il valore in relazione ad un’altra valuta come ad esempio l’euro.
Dollaro è allerta, il suo valore sta salendo: cosa succederà ora?
Il tasso di cambio euro dollaro è ovviamente quello maggiormente interessante per gli investitori europei ma anche per chiunque faccia ricorso a scambi commerciali o semplici acquisti. Il valore in questione, costantemente modificato, infatti è il risultato di una serie di fattori non semplici da definire ma che sono legati alle relazioni tra i paesi che fanno ricorso alle due valute, oltre che da una condizione finanziaria, legata alla stabilità delle valute stesse.
Il dollaro sta attraversando un periodo piuttosto florido, a causa di diversi fattori commerciali ed anche diversi movimenti legati alla banca nazionale statunitense che stanno fronteggiando gli elevati tassi di inflazione manifestano una sorta di “predominio” del dollaro che prosegue.
Ad oggi il tasso di cambio dollaro euro corrisponde a 0,95 euro, significa che 1 dollaro ha lo stesso potere di acquisti sul mercato internazionale di 95 centesimi della valuta comunitaria. Questo ovviamene avvantaggia chi fa ricorso della valuta statunitense, ad esempio chi è solito acquistare beni oltreoceano o comunque chi è solito pagare direttamente in dollari ma anche chi investe in borsa così come nelle criptotvalute trova dei vantaggi maggiori.
Tuttavia non si tratta di un picco vero e proprio: il dollaro lo scorso anno ha addirittura superato la storica soglia di “pareggio” ossia idealmente la forma comune per definire 1 dollaro = 1 euro, a causa delle varie problematiche energetiche.