Shiba Inu costituisce una forma di “rivale” di una criptovaluta non considerata a lungo effettivamente come interessante, ma che a sua volta ha dovuto fare i conti con i diversi problemi che hanno contraddistinto tutte le criptovalute negli ultimi anni. Shiba Inu infatti risulta essere la principale emissione basata su crittografia di riferimento per la categoria, ossia Dogecoin, che nel corso degli anni ha acquisito sempre più popolarità, riuscendo diverso tempo addietro a rientrare nella Top 10 tra quelle con le maggiori capitalizzazione.
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Shiba Inu però è riuscita addirittura a migliorare il concetto di meme coin di Dogecoin, che resta fortemente ancorata idealmente e tecnicamente a Bitcoin, quindi seppur interessante, è non è di recente concezione. I token SHIB invece sono molto più simili a Ethereum e fungono su una serie di sistemi molto articolari in cui i token costituiscono solo una parte del funzionamento.
Nata molto dopo rispetto a Dogecoin, Shiba Inu in pochi mesi ha avuto un enorme aumento di valore, arrivando a valere da a pochissimi centesimi per token, ha raggiunto i 0,000080 dollari, raggiungendo questo picco circa un anno e mezzo fa (la valuta è nata nell’estate del 2020). Nel corso del tempo il valore è anche naturalmente calato ma da mesi si mantiene stabile intorno ai 0,000011 dollari.
E’ un momento di discreta “forma” per una larga fetta delle criptovalute “minori” che nel successo si sono progressivamente “staccate” da quelle considerabili principali come Bitcoin e questo potrebbe essere un vantaggio sostanziale per chi decide di investire proprio su Shiba Inu, che resta una delle principali crypto “minori” di riferimento dato il vantaggio tecnologico rispetto a Dogecoin. Molti sono pronti ad investire anche somme ingenti su una nuova risalita di questa valuta che potrebbe avvicinarsi ai valori di un anno e mezzo fa.