La busta paga continua ad essere il principale strumento di calcolo dello stipendio ma più in generale dell’intera tipologia di rapporto lavorativo determinato tra dipendente e datore di lavoro nonchè anche solo idealmente, la forma di “ricchezza” della classe dei dipendenti del nostro paese. Il cedolino paga, come anche viene chiamato è infatti utilizzato anche per definire la situazione economica in Italia, in particolare vi è una costante paura di eventuali riduzioni.
Ecco chi avrà riduzioni in busta paga a Marzo: “è vergognoso”
In realtà, da alcuni anni lo stato Italiano, indifferentemente dal governo, è praticamente costretto a non ridurre ma aumentare sensibilmente le quantità di denaro presenti sulle buste paga in corrispondenza delle varie crisi che sono subentrate nell’ultimo lustro. Ovviamente ciò non viene effettuato in modo generico ed uguale per tutti, quindi per alcuni gli aumenti non esistono o sono meno percepibili.
Se alcune categorie specifiche come i dipendenti scolastici e sanitari che hanno lavorato nel triennio 2019-2021 anche in maniera saltuaria percepiranno alcuni arretrati conseguenti dei rinnovi contrattuali, la situazione è generalmente portata all’equilibratura con dei tagli al nucleo fiscale per un po’ tutte le categorie di lavoratori.
Il cuneo fiscale comporta in linea di massima le tasse incentrate nel mondo del lavoro. Il taglio è incentrato al 2% per le retribuzioni fino a 35.000 euro annui (quindi fino a 2.692 euro al mese) e 3% per le retribuzioni fino a 20.000 euro (soglia fino a 1.923 euro al mese).
Un bonus fino a 350 euro invece lo riceveranno i dipendenti pubblici del settore privato che fanno parte di ambiti come il settore terziario, il settore del commercio e quello legato alla grande distribuzione.
E’ stato confermato attraverso un accordo tra la maggior parte dei sindacati ed il governo, un generale aumento pari a circa il 1,5 % 1,5% per i lavoratori dipendenti pubblici con uno stipendio di circa 2.000 euro al mese.