Sotheby’s aveva battuto il mitologico francobollo “British Guiana One-Cent Magenta” nel 2014 per ben 9,5 milioni di dollari. L’acquirente era uno stilista di calzature americano che da sempre è stato appassionato di numismatica e di filatelia. Ora però il designer ha deciso di mettere all’asta il suo prezioso timbro. Esso si presenta come un piccolo ottagono di color magenta, quasi fosse un rubino ma è fatto di una carta vecchia datata 1856.
Si tratta del British Guiana One-Cent Magenta, un francobollo che all’epoca valeva soltanto un misero penny ma che oggi è il più raro in tutto il mondo: ne esiste infatti un unico esemplare, la cui stima corrente è di 10-15 milioni di dollari. Il valore è abbastanza coerente con il suo precedente prezzo di vendita, 9,48 milioni di dollari pagati da Sotheby’s nell’anno 2014 dal designer di scarpe.
Del resto, il British Guiana One-Cent Magenta ha stabilito un nuovissimo record in tutte le quattro volte che è andato all’asta. La storia di questo francobollo più desiderato dal mondo della filatelia è considerata affascinante almeno quanto le avventure di Tom Sawyer. Esso fu scoperto nel 1873 in America meridionale da uno studente dodicenne, che poi lo rivendette per soltanto pochi denari.
L’One-Cent Magenta è passato poi dalle più importanti collezioni filateliche di sempre e la sua storia è cominciata nel 1852, quando il British Guiana è iniziato ad essere stampato in Inghilterra dalla Waterlow & Sons. Nel 1855, un errore materiale ha poi causato in Guiana Britannica una severa penuria dei francobolli più importati dalla madre patria, rischiando di compromettere tutto il servizio postale e fu così che lo stampatore della locale Royal Gazette fu costretto a modificare le sue macchine per stampare in loco la scorta di francobolli per l’anno 1856.
Di quella partita ne sopravvisse soltanto un esemplare da un cent magenta che è stato scoperto per l’appunto dal ragazzo nel 1973 in una mazzetta di carte a casa sua. Da filatelista dilettante, il giovane non poteva essere consapevole dell’unicità del suo pezzetto di carta carminio.