In questi giorni, la situazione economica europea, come sicuramente saprete, non è stata delle migliori. Qualche giorno fa abbiamo assistito ad un quasi fallimento della Credit Suisse (banca d’investimento e società operante a livello mondiale) la quale è stata salvata dall’immediato acquisto da parte della Usb (banca privata di investimento che offre servizi nello stesso settore). Tuttavia, la suddetta banca, che ha provveduto all’acquisto della Credit Suisse per un totale di 3 miliardi di Euro, ha creato una piccola scossa in quella che è la borsa europea ed i mercati finanziari.
Crisi della Credit Suisse: le ripercussioni in Italia
La notizia, diffusa un paio di giorni fa direttamente dalla banca centrale Svizzera, fa di certo tirare un sospiro di sollievo in quanto l’acquisto da parte della Usb non è altro che una soluzione per assicurare la stabilità finanziaria non solo svizzera ma anche europea; insomma, si tratta, a tutti gli effetti, di una vera e propria operazione di salvataggio.
Ciononostante, investitori e correntisti italiani si sono trovati dinnanzi una caduta in borsa da parte di Credit Suisse non indifferente; anche se Elena Carletti, professore ordinario di finanza presso l’Università Bocconi, ha affermato che la scossa è del tutto normale e che “i mercati devono avere il tempo di digerire le informazioni”, specialmente in quelli che sono momenti di particolare panico di questi giorni. Le oscillazioni che si sono verificate, pertanto, sono del tutto normali e Carletti, inoltre, afferma che ce ne potrebbero essere ancora delle altre nei prossimi giorni. Nella stessa intervista, in più, essa afferma che le banche italiane non dovrebbero correre nessun rischio, che queste si trovano attualmente in una situazione solida e che hanno gli strumenti per superare l’ostacolo.
Questa affermazione inoltre, è stata confermata anche da Giancarlo Giorgetti, attuale ministro dell’economia, il quale ha precisato che le ripercussioni sul sistema bancario italiano siano state grosso modo insignificanti e che possiamo stare tranquilli poichè la situazione europea è sotto controllo. Nonostante i giorni di terrore che hanno passato alcuni investitori e correntisti italiani, visto anche il recente fallimento di Silicon Valley bank, diversi esperti del settore come Roberto Rossignoli, analista finanziario, hanno affermato che tutti gli indicatori ci segnalano chiaramente che non si tratta di un evento paragonabile alla crisi del 2008 o a quella del 2011.
Il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, infine, ha confermato che la crisi di Credit Suisse e Silicon Valley Bank è stato un vero e proprio campanello d’allarme per le autorità di competenza europee e la loro gestione della crisi; tuttavia afferma che la tempestività della decisione con cui si è concluso l’acquisto da parte parte di Usb è stata fondamentale per il risolversi della situazione; come dicevamo inizialmente, dunque, si è trattato di un’operazione di salvataggio a tutti gli effetti.