L’idea del francobollo può oggi apparire scontata, quasi banale, ma se spostiamo il contesto storico di appartenenza all’invenzione di questa forma di emissione, ossia oltre un secolo e mezzo fa, comprendiamo l’importanza che questo oggetto ha avuto nella forma evoluta della corrispondenza. Il francobollo in Italia così come all’estero è stato adottato praticamente da subito, ed altrettanto immediatamente hanno iniziato a farsi largo diverse forme di emissioni divenute oggetti collezionistici, come ad esempio il seguente francobollo del 1929 che può valere oltre 20 mila euro.
Trova questo francobollo del 1929 e guadagni €22.000: ecco quale
Si tratta per forza di cose di una rarissima forma di francobollo, concepita quasi un secolo fa dal nostro paese. Concepito nei primi giorni del 1929, quindi a poca distanza dalla nascita asce dell’officina carte valori del poligrafico di stato a Roma, questo francobollo come da tradizione per l’epoca reca il volto, stavolta di mezzo profilo di Vittorio Emanuele III, re d’Italia dal 1901 fino al 1946.
L’effige e l’intera emissione dal punto di vista estetico non era “nuovissima” in quanto un altro tipo di francobollo praticamente identico, era stata già adottata per un esemplare del 1927. Questa forma però presenta un valore di 1,75 lire ed una forma di perforazione differente. Conosciuto anche con la terminologia di francobollo di Parmeggiani (il nome dell’incisore) è anche una delle pochissime forme di oggetti valutari italiani che non presenta il volto del sovrano di profilo, come era d’uso ai tempi.
Importante considerare anche la natura storica di questa emissione per forza di cose comprendente un pezzo di storia del nostro paese: la limitata diffusione di un esemplare piuttosto valevole per i tempi, unita ad una “carriera” breve di questa emissione lo hanno portato a diventare uno dei pezzi più ricercati del nostro paese: un pezzo in eccellente stato può infatti valere fino a 22 mila euro, decisamente non poco.