Tra i frutti più consumati al mondo troviamo sicuramente le arance, uno degli agrumi più apprezzati e famosi, solitamente raccolte tra novembre e giugno e dunque disponibili lungo tutta la stagione fredda. Specialmente rinomate per il loro prezioso apporto di vitamina C, fibre e potassio, sono perfette se inserite all’interno di una dieta sana ed equilibrata. Ma cosa succede se mangiamo questi frutti fuori stagione?
L’importanza della stagionalità
Quando consumate fuori stagione, le arance non recano assolutamente alcun problema alla nostra salute tuttavia bisogna considerare un altro fattore: non sono comparabili per quanto riguarda gusto e proprietà organolettiche. Le arance raccolte di stagione, infatti, sono solitamente più dolci e cariche di succo rispetto a quelle non di stagione; tale differenza può essere causata da un livello di maturazione non sufficiente o a causa dei lunghi trasporti cui sono sottoposte (poichè coltivate in zone diverse dal luogo in cui vengono vendute).
Altro fattore da tenere in considerazione è il costo; arance importate dall’estero hanno di solito un costo più alto rispetto a quelle locali e stagionali, a causa dei costi di importazione. In questi casi, infatti, bisogna tenere in conto sia il costo del trasporto, quello di conservazione, le tasse applicabili alla merce estera e così via.
Le arance ben mature e di stagione sono ricchissime di sostanze nutrienti come la già citata vitamina C, un alto contenuto di acqua e zuccheri, quali il fruttosio. Dunque, sebbene ogni varietà di arancia abbia il suo gusto particolare, in generale possiamo affermare che il giusto grado di maturazione consenta al frutto di ottenere un buon equilibrio tra l’asprezza dell’acido citrico e la dolcezza del fruttosio. Il processo di maturazione può, ovviamente, essere innestato artificialmente anche quando i frutti sono separati dall’albero ma non avranno lo stesso sapore.
Dunque, per riassumere, ribadiamo che mangiare arance fuori stagione non abbia assolutamente alcun effetto nocivo su di noi ma è bene tenere a mente quanto detto finora e cioè che essa possa, in rapporto a frutta di stagione, essere non completamente matura, più cara economicamente e meno ricca di nutrienti come vitamine e sali minerali.