Da moltissimi anni ormai siamo abituati a pagare il canone Rai in quanto tassa sul possesso di una televisione. Non molti però, sanno che questa inizialmente non era una tassa, bensì si trattava di un abbonamento facoltativo per l’ascolto di alcuni canali radio privati. Pensate che il costo era di sole 8 Lire l’anno e che fu poi, con la diffusione delle prime televisioni che la tassa iniziò a prendere corpo. Pensate, inoltre, che inizialmente, essendoci ben poche televisioni, la tassa aveva un prezzo annuale di circa 15 mila Lire che andò via via lievitando con la diffusione sempre più concreta dei primi apparecchi.
Quando poi si ebbe la possibilità di avere delle televisioni in grado di trasmettere a colori, il costo si differenziò ed arrivò a costare addirittura il doppio di quello stabilito per chi aveva un apparecchio per le trasmissioni in bianco e nero. Il costo, poi, non fece che salire ed iniziò a livellarsi con quello più alto, fino a quando nel 1992 non vi fu più alcuna distinzione di costo; la quota era arrivata a 148 mila Lire in entrambi i casi. Tuttavia questo non impedì al prezzo di lievitare ancora, ed il costo più alto mai registrato prima dell’entrata dell’Euro fu di 179.000 Lire.
Con l’entrata della nuova valuta, poi, il prezzo continuò salire fino ad arrivare ai 113,50€ del 2016 quando, grazie al Governo di quegli anni, il costo annuale scese alla quota fissa di 90€ e cambiò anche il metodo di pagamento. Se fino ad allora questo avveniva tramite bollettino postale, dal 2016 in poi ci fu un modifica che prevede che tutti i titolari di almeno un’utenza elettrica ricevano il costo della tassa direttamente nella fattura della bolletta energetica, in più dilazionato in 10 rate annuali. Ma quale fu la motivazione che spinse a questa riforma? Anzitutto il fatto che il canone Rai è una tassa che molti italiani non hanno mai concepito, e di conseguenza per gli alti livelli di evasione che se ne registravano.
Conseguenze del mancato pagamento
Proseguiamo col dire che, nonostante proprietari di un’utenza elettrica, non sono proprio tutti a dover versare la tassa, e che esistono diverse categorie di persone per le quali è prevista un’esenzione. Attenzione però, perchè riuscire a sottrarsi in qualche modo senza fare effettivamente parte di tutte quelle persone aventi diritto all’esonero vi metterà seriamente nei guai con l’Agenzia delle Entrate, la quale dopo aver costatato il tentativo di truffa ai danni dello Stato provvederà a farvi una multa del costo minimo di 540€; 6 volte tanto l’importo iniziale.