Quello di avere un prato verde brillante, in salute e rigoglioso è un po’ il desiderio di tutti coloro che hanno un giardino ampio e non troppe capacità da pollice verde. In questi casi, infatti, sia che si tratti di una zona ampia che ridotta, ricorrere ad un prato inglese è una delle scelte migliori che si possano fare. Uno degli assi nella manica più importanti se si vuole riuscire nell’impresa, poi, è quello di ricorrere ad una corretta concimazione 4 volte oppure due volte l’anno a seconda del tipo di concime che si sceglie di adoperare. Nel caso in cui non abbiate una conoscenza approfondita in questo settore, sappiate che è proprio dal concime che la pianta riesce a ricavare i nutrienti di cui ha bisogno che spesso non si trovano in quantità sufficiente nel suolo.
Concime organico: cosa sapere
Per creare delle conoscenze di base nel settore, iniziamo dal dire che tutte le piante hanno bisogno di almeno 3 elementi per continuare a crescere bene in salute, forti e rigogliose: il potassio, l’azoto ed il fosforo, motivo per cui spesso nelle confezioni di concime potreste trovare la sigla NPK; si tratta infatti di ogni simbolo che ogni sostanza ha nella tavola degli elementi.
Essendoci tre nutrienti diversi, è chiaro che ognuno di essi ha un ruolo ben preciso, infatti l’azoto consente l’aumento del ritmo di crescita visibile anche con la comparsa di nuovi germogli; il fosforo si occupa attivamente nello sviluppo della pianta, è infatti fondamentale nell’emissione di nuove foglie, semi e nello sviluppo dei frutti; mentre il potassio, infine, è quello che dà forza alla pianta non solo fisicamente aumentando la turgidità dei tessuti grazie al quale può resistere alle avverse condizioni climatiche, ma anche a livello biotico migliorando la resistenza in caso di funghi, batteri ed altri tipi di malattie e parassiti. A questo proposito, essendo il concime prevalentemente formato in modo che i tre elementi siano bilanciati perfettamente o a seconda dell’occorrenza, sarete voi a stabilire se adottare un composto universale oppure uno con una percentuale del nutriente che più necessitate per agire in modo mirato.
In seguito, la seconda importante distinzione da fare è quella della modalità di azione del concime; esistono infatti composti a rilascio immediato e ad a lenta cessione. I primi disperdono le sostanze nel terreno rapidamente, si tratta solitamente di miscele liquide che si somministrano nel caso in cui ci sia la necessità di un’operazione di salvataggio di una pianta morente; i secondi, invece, come dice la stessa definizione sono caratterizzati da una cessione lenta, ovvero che rilascia i nutrienti nel terreno in modo graduale. Questa categoria è la migliore se si vuole concimare un numero minore di volte durante l’anno mantenendo comunque il prato in ottima salute.
L’ultima importante distinzione riguardo i concimi di tipo organico, infine, è quella inerente la provenienza del concime, ci sono infatti composti di origine vegetale ricavati da fogliame, scarti di cibo, frutta, verdura, cenere e gusci d’uovo, oppure di tipo animale, ricavati da ossa, sangue, cartilagine, piume, crini o letame di animali.