Inutile dire che tra le monete che abbiamo maneggiato in questi anni, ce ne siano sicuramente di ricercate e di valore, ma non tutti hanno la prontezza di attenzionare bene la moneta, e qualora lo facessimo, servirebbe comunque un minimo di esperienza nel settore per rendersi conto che questa può effettivamente avere un valore. Le cose che potrebbero avvalorare una moneta, in effetti sono diverse: dalla tiratura, che se scarsa può elevare il costo dell’esemplare perchè raro, ad un errore di conio, ossia un vero e proprio difetto di stampa dell’esemplare, oppure un’evento che ha reso quella moneta particolarmente rara da maneggiare come un ritiro dalla circolazione.
Un’altra cosa che potrebbe rendere un esemplare raro e ricercato ma soprattutto di valore, poi, è il simbolo che identifica la moneta come non definitiva e, in realtà, non adibita alla circolazione: è la scritta “PROVA”. Non è affatto raro, in effetti, che diverse monete del vecchio conio venissero prima realizzate in delle versioni di prova che, logicamente, hanno una tiratura scarsissima di pochi esemplari e sono quelle che hanno un valore abbastanza considerevole. In questo articolo, in particolare, vogliamo parlarvi di una moneta appartenente alle vecchie Lire che non solo esiste in una costosissima versione di prova, ma in più si tratta anche di un esemplare realizzato in vero argento: le 500 Lire con le Caravelle di Colombo; vediamo.
500 Lire d’argento: le Caravelle di Colombo
Iniziamo come sempre da una piccola descrizione della moneta per poi attenzionare il valore che, sebbene possiate non crederci, supera diverse migliaia d’Euro! Intanto attenzioniamo il fatto che si trattava di una moneta abbastanza grande poichè di 3 centimetri di diametro, e soprattutto non poi così leggera, parliamo infatti di circa 11 grammi. Sulla parte frontale della moneta, in particolare, si trova il ritratto di una donna: è la sposa dell’autore Gianpaoli, che dopo aver cercato a lungo ispirazione invano, decise di ritrarre la moglie. Attorno alla figura tutti in cerchio, invece, ci sono gli stemmi di ben 21 città, anche se alcuni di essi non sono perfettamente visibili perché coperti dal busto della figura.
È la parte retrostante, però, a rendere la moneta famosa e chiacchierata, oltre al valore nominale attraverso al scritta “L.500”, la lettera “R” indicante la Zecca di Roma e la scritta “REPVBBLICA ITALIANA”, infatti, c’è una magnifica rappresentazione delle tre Caravelle di Colombo che fecero discutere a lungo per il modo in cui erano rappresentate le vele. Diversi inesperti, infatti, sostenevano che queste fossero al contrario; quando invece, poi, fu precisato che le navi stessero viaggiano di bolina stretta, e dunque controvento, cosa che fece immediatamente ricredere sulla rappresentazione delle vele definita errata.
Un ultimo particolare, ma decisamente non per importanza, è quello della scritta “PROVA” che si trova in basso a sinistra sul retro della moneta, è proprio quello, in effetti che, se in fior di conio, le conferisce un valore pari addirittura a 12.000€.