Il canone Rai è una vera tassa sulla detenzione degli apparecchi dedicati alla ricezione delle radioaudizioni televisive e, secondo la legge di stabilità datata nel 2016, deve essere addebitato nella bolletta dell’energia elettrica dell’abitazione in cui si risiede: ecco come funziona.
Canone Rai: chi deve pagarlo?
Chi è intestatario di un contratto di fornitura elettrica nell’abitazione della residenza e coloro che possiedono un apparecchio atto o comunque adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive, ovvero qualsiasi apparecchio munito di sintonizzatore per la ricezione del segnale proveniente dall’antenna radiotelevisiva.
Come si paga questo tassa?
L’importo di questo canone TV per l’anno 2019, così come anche per il 2018 e il 2017, è di soli 90 euro annui e deve essere pagato in questo modo:
- il pagamento avviene tramite addebito sulle fatture emesse dalle imprese elettriche in dieci rate mensili, che vanno da gennaio ad ottobre di ogni anno;
- qualora nessun componente della famiglia anagrafica che è tenuta al versamento del canone, sia titolare di un contratto elettrico, il canone va versato con il modello F24 entro la fine dell’anno;
- per poter pagare la tassa della TV direttamente tramite addebito sulla pensione è obbligatorio farne richiesta al proprio ente pensionistico. L’esenzione da questo pagamento per gli anziani è valida soltanto per i soggetti aventi un reddito annuo inferiore agli 8.000 euro.
Chi non possiede la TV come fa a non pagare?
In questo caso l’esenzione del pagamento del canone Rai può avvenire presentando la dichiarazione sostitutiva relativa al canone d’abbonamento ad uso privato all’Agenzia delle Entrate. Tale richiesta è valida soltanto l’anno in corso per cui deve essere ripresentata ogni anno.
Che esenzioni ci sono?
L’articolo 1, comma 132, della legge finanziaria datata 2008, ha previsto la totale abolizione del pagamento del canone di abbonamento alla Rai per tutti i soggetti di età pari o superiore ai 75 anni e che siano in possesso di certi requisiti. Per avere diritto all’esenzione occorre:
- aver compiuto 75 anni entro il termine del pagamento del canone;
- non convivere con altri soggetti che siano diversi dal coniuge titolari di proprio reddito;
- possedere un reddito riferito all’anno precedente a quello per il quale si intende usufruire dell’agevolazione e che non sia superiore ad euro 8.000.
Per poter verificare il reddito ed accedere all’esenzione si deve considerare la somma del reddito imponibile risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata per l’anno precedente. Per quelli che invece sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione, si assume a riferimento:
- il reddito indicato nel modello CUD;
- i redditi soggetti all’imposta sostitutiva o ritenuta a titolo di imposta;
- i redditi di fonte estera che non sono tassati in Italia.