Nonostante il prezzo del gas continui a calare, c’è la concreta possibilità che le nostre bollette tornino ad aumentare. Nel corso del 2023 si è notato un abbassamento delle quotazioni del gas alla borsa di Amsterdam, che si è tradotto in un calo dei prezzi delle bollette di luce e gas. In effetti, se confrontati al primo periodo del conflitto tra Russia e Ucraina, i costi sono molto più bassi, anche perché sia l’Italia che l’Europa hanno provveduto a sostituire una buona parte del gas proveniente dai paesi dell’est, il tutto unito a minori consumi da parte degli italiani. Tuttavia, da quando si sono abbassati i prezzi in bolletta, i consumi sono tornati ad aumentare, alimentando nuovamente i timori per la nuova stagione invernale 2023-2024. Quindi, se per il momento stiamo respirando con prezzi più bassi in bolletta, il futuro prevede un nuovo impennamento delle cifre tutt’altro che piacevole.
Le previsioni per i prezzi del gas
L’obbiettivo principale, in vista del prossimi inverno, è quello di riempire gli stoccaggi per almeno il 90% della capienza totale, il tutto entro il mese di Novembre del 2023. Oltre a questo, risulta necessario anche ridurre i consumi del 15% rispetto al periodo compreso tra Aprile del 2017 e Marzo del 2022, proprio come concordato con tutti gli altri Stati facenti parte della Comunità Europea. Se la domanda di gas dovesse continuare a salire, infatti, la situazione potrebbe diventare complessa da gestire, per cui è necessario ed indispensabile l’impegno da parte di tutti i cittadini.
Ad ogni modo, l’Arera, ossia l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, al giorno d’oggi non ha ancora reso pubblico un aggiornamento dei prezzi per quanto riguarda i prossimi mesi, ma basandoci sull’andamento dei consumi e del prezzo possiamo comunque dedurre qualcosa. In base alle tariffe attuali, infatti, la domanda potrebbe aumentare notevolmente rispetto alla disponibilità di mercato, generando una situazione insostenibile. Una mancata riduzione dei consumi porterebbe l’Italia verso una situazione di insicurezza energetica; il passaggio in favore dell’indipendenza dal gas russo, unito ad un uso maggiore di fonti rinnovabili, infatti, sembra ancora un vero e proprio miraggio.
Secondo alcune stime dell’ISPI, sembra sia necessario proseguire verso un risparmio del 20% di gas rispetto al periodo antecedente al conflitto ucraino, così da evitare sofferenze in termini di scorte per il prossimo inverno. Proprio per questo, è possibile che i prezzi delle bollette tornino a lievitare durante i prossimi mesi, soprattutto se si considera che le stime dei prezzi di acquisto in futuro sono già più alte di quelli odierni.